SH+ AL SAIE!

UNA PROPOSTA PER IL COMUNE DI TREZZANO SUL NAVIGLIO (MI)

Il progetto SH+ in occasione al SAIE di Bologna in occasione di RIUSO 03:

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Il mercato immobiliare odierno (Istituzioni pubbliche e Investitori privati), non fornisce risposte sostenibili per chi è sopra soglia d’accesso al mercato “protetto” e non ha abbastanza economie per rivolgersi al mercato immobiliare privato che esclude la necessità di fornire servizi alla persona: ciò crea un’“area grigia”e molto complessa per le categorie deboli (anziani, ragazze madri, separati,…) che hanno bisogni ed esigenze specifiche. Gli obiettivi di SH+ sono quelli di dare una risposta a queste problematiche, perseguendo la sostenibilità sociale, economica ed ambientale, fornendo beni e servizi alle fasce deboli ed allo stesso tempo creando opportunità d’investimento (pubblico e privato). Al fine di avere un approccio omnicomprensivo che tenesse conto delle esigenze di tutti gli stakeholders, SH+ ha utilizzato tecniche e metodi del Service Design. Il progetto è supportato da un’analisi approfondita che ha sviluppato in 2 anni di ricerca tutti gli aspetti sociali, comportamentali, economici e gestionali. In particolare, la sostenibilità economica è stata dimostrata sul reddito delle persone di fascia tra 1000-1250 €, e proponendo un equo ritorno economico per l’investitore e per l’erogatore del servizio attraverso la simulazione con un BusinessPlan calato in diversi contesti (un caso studio è la tav 3 di Trezzano s/N), che adotta il riuso dell’esistente.

SH+ reinterpreta il tema del co-housing locativo ridimensionandolo all’interno dell’abitazione tradizionale, grazie ad un sistema integrato di coabitazione e co-servizi nel mercato delle locazioni con la condivisione di spazi e servizi alla persona. In questo modo è possibile perseguire un abbassamento dei costi di accesso al servizio: garantendo allo stesso tempo e soprattutto degli spazi privati, consentendo di far vivere le persone anche in comunità, cioè costruendo le condizioni per generare un “welfare relazionale”. SH+ prevede la realizzazione di unità abitative ospitanti 3/4 individui + 1/2 addetti di servizio alle persone. 

Ogni unità è costruita avendo suite houses private dotate di bagni e andito, e parti comuni formate da spazio bene comune, spazio culinario, ripa-essiccatoio, spazio natura comune.

SH+ ha come centralità il Service Provider (S.P.): una nuova figura che gestisce ed eroga il servizio, assolvendo a compiti amministrativi, ma anche sopratutto, sociali e di costruzione della comunità, limitando le conflittualità. Il S.P. viene ad essere assolto da imprese sociali che operano nel settore dei servizi alla persona, generando conseguentemente opportunità nuove d’impiego: effetto senz’altro positivo per il contesto socio-lavorativo che stiamo vivendo.

SH+, al fine di perseguire gli obiettivi di alte prestazioni e costi contenuti, è stato studiato per le caratteristiche costruttive e per il processo organizzativo, costituendo una filiera formata da aziende/partner che, condividendo i valori e obiettivi del progetto, garantiscono qualità a prezzi contenuti (1050 €/mq compresi arredi).

 PRESENTAZIONE SHARING HOUSE PLUS 26 06 2014.pdf (1,9 MB)


Sergio Agape, architetto, partner del Progetto.

26 giugno 2014 - MIlano
 
 

SH+ a EIRE!

EIRE 2014 – Fieramilanocity è stata l’occasione per la presentazione ufficiale del progetto “Sharing House Plus”. Ospitati c/o lo stand di FIABCI, l’iniziativa è stata illustrata al convegno “Operatori Internazionali a confronto sul mercato immobiliare e strumenti di trasparenza”, ricevendo diversi riscontri positivi e d’interesse da parte degli operatori presenti, anche durante gli interi tre giorni della manifestazione.
Gli obiettivi del progetto Sharing House sono ambiziosi e degni di nota: proporre un sistema integrato di coabitazione nel mercato delle locazioni per rendere accessibili beni e servizi alle fasce deboli, in primis persone sole, e mettere in circolazione liquidità rimettendo in funzione l’economia (generando occupazione) risolvendo nel contempo problematiche sociali di non indifferente portata.
Lo spunto dell’arch. Sergio Agape viene attraverso il suo Studio di Architettura, in collaborazione con Paco Design Collaborative e Massimo Cella, che - nel corso di due anni – e con i preziosi consigli e il supporto della Cooperativa LaStrada, Cooperativa Sant’Egidio, Assistenza Raphael Onlus, Saint-Gobain e altri ancora, hanno elaborato una ricerca e sviluppato un prodotto edilizio/economico/gestiionale unico, dando origine all’Associazione Home Sharing
Sharing House non può prescindere da alcuni principi fondamentali come sussidiarietà, condivisione, solidarietà, equità e cooperazione. Non sono invero molte le esperienze in campo nazionale ed internazionale, se non quelle gestite da organizzazioni no-profit finalizzate al supporto immediato ai bisogni e ai servizi alle persone.
I destinatari del progetto sono le persone sole, come detto, con necessità di assistenza familiare domestica nella fascia di reddito compresa tra 1000 e 1250 euro al mese. Anziani, prima di tutto, destinatari di soluzioni abitative stabili, che integrino alla necessità dell’alloggio, l’assistenza domiciliare. Il modello può essere applicato con le varianti necessarie anche ad altri soggetti “deboli” come: studenti, ragazze madri, separati, diversamente abili, ecc.
Il target è anche quello del coinvolgimento degli investitori privati oltre che quello dei partenariati pubblico-privato in grado di generare ritorni migliori rispetto alle forme di “housing sociali” che la legge italiana attualmente consente e che il mercato offre.
Il contesto applicativo sarà, inizialmente la provincia di Milano e poi in generale tutte le aree in cui il disagio abitativo e sociale è più presente ed evidente, sia a livello regionale, nazionale e internazionale.
La situazione di partenza nel comparto alloggi è quella di uno stock di abitazioni non adatte a pubblici dalle esigenze particolari come quelle protagoniste di questo soggetto. Troppa l’omologazione nel comparto edilizio. Troppa omogeneizzazione. Quando invece il mercato, inteso in chiave b2b e a beneficio degli investitori, ci sarebbe, eccome.
Pensiamo per esempio agli anziani pensionati compresi nella fascia di “potenziale interesse”: stiamo parlando di 100.000 soggetti solo in provincia di Milano. Non pochi.
L’Associazione Home Sharing si propone quindi di mettere in contatto potenziali investitori ed erogatori del servizio. Attraverso le proprie competenze, è in grado di realizzare l’operazione sia nei suoi termini intangibili (psico-sociologici) sia nei termini tangibili (tecnico-economici).
Home Sharing offre una piattaforma per la gestione del servizio e per la contrattualizzazione del rapporto tra investitore e operatore.
“Abbiamo progettato un nuovo modello di servizi nel mondo dell’abitare e dell’assistenza domiciliare”.
“Sharing House è in grado di dare delle risposte ai bisogni delle persone, offrendo agli investitori e operatori del settore una possibilità di investimento con un equo ritorno economico e agli operatori del terzo settore una nuova opportunità di lavoro con l’erogazione di una nuova tipologia di servizio”.
 
si ringrazia "homestagingschool.it"
 
 
 
Sergio Agape, architetto, partner del Progetto.
26 giugno 2014 - MIlano

 

Galleria foto: SH+ si presenta!

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Galleria foto: SH+ si presenta!

Contatti

Sharing House Plus viale Molise, 57
Milano
20137
0259900084 studio@sergioagapestudio.it